Un campionato sempre più affascinante, quello di Eccellenza, per la corsa verso la D che coinvolge Chieti e L’Aquila. Ad analizzare il massimo girone regionale, ai microfoni di ACD, è il tecnico del Pontevomano Walter Piccioni, che svela anche un retroscena di mercato: «Non c’è stato alcun contatto diretto con L’Aquila dopo l’addio di mister Cappellacci. Sono stato contattato da qualcuno vicino ai rossoblù, ma non dal club».
La nuova Eccellenza
«Si tratta di un mini torneo che fin qui ha messo in chiaro le cose, con L’Aquila e Chieti a giocarsi il titolo e le altre che si divertono. Ora il Chieti può avere un buon vantaggio, perché se arriva allo scontro diretto con il gap attuale, può contare su due risultati su tre. E non dimentichiamoci che, di fatto, se il Chieti vincesse quella partita, sarebbe anche la certezza del titolo».
Un passo indietro
«Di sicuro mi aspettavo che l’Avezzano potesse tener testa meglio alle due di vertice, seppur gli organici di Chieti e L’Aquila siano superiori. Il fatto che i marsicani abbiano steccato le prime due gare sicuramente ha influito in negativo e ciò ha tolto dai giochi i biancoverdi».
La riapertura degli stadi
«L’Aquila può trarne giovamento, perché giocare al Gran Sasso con il pubblico dopo tanto tempo proprio quello scontro diretto è un qualcosa di notevole. Il pubblico avrà il suo ruolo, da una parte ma anche dall’altra. Dispiace che alla fine una delle due non salirà in D, meriterebbero entrambe».
Sorpresa
«Non avevo ancora visto giocare molto Manfredo Pietrantonio, per lo meno non lo avevo visto bene. In questa fase di campionato mi ha particolarmente sorpreso, mi ha fatto una notevole impressione».
Il prossimo turno
«L’unica partita che conta è quella tra Chieti e Delfino e i neroverdi non possono e non vogliono farsi sfuggire l’occasione di andare a L’Aquila con due risultati su tre. Il Delfino è una squadra ostica, che vuole e può dire la sua con un organico importante. Però non credo ad un Chieti che butti via il campionato proprio ora».