Il Natale più strano della nostra vita è arrivato. Oggi tante famiglie non potranno riunirsi come la tradizione impone. E questo per rispettare un’altra imposizione: dobbiamo evitare che il covid 19 si diffonda e dobbiamo salvaguardare la salute dei nostri anziani.
Ora che anche la variante inglese si è aggiunta agli enormi rischi già presenti nel Nuovo Coronavirus (ma in realtà già da giugno era partito il primo allarme sulle mutazioni del virus e attualmente se ne conoscono una ventina) immaginare un 2021 senza altre sorprese è davvero difficile. A meno che i comportamenti di tutti siano esemplari. Fino a domenica sarà possibile muoversi (dalle 5 alle 22) una sola volta al giorno dalla propria abitazione, ma sempre muniti di autocertificazione, per andare a trovare amici e parenti, massimo in due, in un Comune della propria regione. Ristoranti, bar e pasticcerie saranno chiusi, ma si potrà ordinare l’asporto fino alle 22.
Per il ritorno alla normalità non resta che affidarci alla difesa del vaccino. Quale? Il vaccino della Pfizer, che sembra il più “naturale”? O sarà più efficace quello di Moderna? O sarà meglio attendere il rimedio proposto da Astra Zeneca? La rincorsa globale al vaccino contro la Sars Cov 2 ha creato anche questo. Aveva cominciato la Russia nella primavera scorsa con il suo Sputnik V, ma l’Oms non è mai stata convinta del vaccino di Putin. La proliferazione è dunque proseguita e nei prossimi giorni i primi diecimila vaccini della Pfizer saranno simbolicamente consegnati in Italia. E da gennaio inizierà la vaccinazione per le categorie protette.
E i campionati dilettantistici? Quando riprenderanno? E quando potrà tornare il pubblico negli stadi? Siamo legati mani e piedi alle statistiche dei contagiati e al parametro Rt. Gennaio? Febbraio? Marzo? Abruzzo Calcio Dilettanti resta in prima linea per informare puntualmente le società abruzzesi e per chiedere a Ministero, Regione e futuro Comitato Regionale il giusto sostegno economico e sanitario per TUTTE le squadre dilettantistche. E ripeto: TUTTE. Almeno quelle che riprenderanno a scendere in campo nel 2021.
Screening, tamponi, sanificazione degli spogliatoi, dispositivi di sicurezza personali… spese che non sarà certo la vaccinazione ad eliminare, così come resteranno anche in futuro le buone abitudini di indossare la mascherina, discutere a distanza, lavarsi spesso le mani.
Allora cari lettori, cari atleti, cari dirigenti, cari allenatori, cari supporter, cari amministratori, cari collaboratori, cari arbitri, cari rappresentanti delle forze dell’ordine e cari tutti coloro che vivono lavorano e si appassionano per il calcio, a voi un augurio più forte della speranza. La strada per tornare ad abbracciarci è ancora lunga, ma insieme ce la faremo. Dobbiamo rinascere con la comune volontà di non arrenderci, rispettando le regole come se stessimo in campo. Come se stessimo giocando la finale più importante. Buon Natale.
Luigi Di Fonzo
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