Si è conclusa poco fa la riunione tra le società di Prima Categoria d’Abruzzo e la LND Regionale. Alla presenza dei responsabili del CR e del Presidente Ezio Memmo, si è analizzato il momento attuale pensando ad una possibile ripartenza ed alle problematiche annesse.
I format proposti
Il CR Abruzzo ha portato sul tavolo tre ipotesi di modalità di ripresa delle attività. La prima prevede la disputa di girone di andata e ritorno normalmente, ma in tal caso ci sarebbero molti turni infrasettimanali. La seconda prevede il solo girone di andata con successiva Pool promozione dal primo al sesto posto. La terza, infine, prevede la disputa del solo girone di andata con una promozione, il numero di retrocessioni stabilito dalle norme NOIF e i playoff regolamentari. Quest’ultima è stata l’opzione più considerata dai club. Nessun blocco delle retrocessioni, quindi, poiché il movimento regionale, nei suoi campionati minori, può adottare anche misure diverse rispetto all’Eccellenza sotto questo punto di vista. Seguendo questa linea, non ci sarebbe la possibilità di conservare la categoria pur non volendo più proseguire la stagione attuale. In parole povere, chi non se la dovesse sentire di andare avanti per i più svariati motivi, sarebbe escluso dal campionato.
Date
Si attende che la Federcalcio si possa esprimere e ciò non accadrà prima delle elezioni del 22 febbraio, quando Gabriele Gravina si troverà di fronte Cosimo Sibilia. Se la FIGC dovesse dare l’ok e, conditio sine qua non, il nuovo DPCM dovesse acconsentire allo svolgimento di attività sportive di ogni livello, la Prima Categoria potrebbe tornare ad allenarsi già subito dopo il 5 marzo. Entro le tre-quattro settimane, poi, si riprenderebbe a giocare, con in primis i recuperi dei turni non disputati, e seguente calendarizzazione concordata.
Precauzioni da adottare
Ognuna delle tre ipotesi di cui sopra, inoltre, prevede l’adozione di un protocollo predefinito dal CONI e dalla FIGC. Le società dovrebbero garantire l’effettuazione dei tamponi già da fine marzo per i propri tesserati. Sui costi, si è fatta nuovamente avanti l’ipotesi di dividere le spese tra tutte le componenti (società, Federazione e enti terzi).
Il punto di vista delle società
I club si sono detti per la maggior parte disponibili alla ripartenza se e solo se vengono garantite tutte le tutele del caso dalla LND. Posizione quasi uniforme delle ASD aquilane, titubanti sulla ripresa per diversi motivi. In primo piano, dunque, la richiesta delle società di avere garanzie legali e sanitarie, come già chiesto dalle associazioni di altre categorie. C’è ancora da attendere, dunque, con la prossima settimana che potrebbe rivelarsi determinante.
Nicolas Maranca