È notizia di pochi giorni fa il trasferimento di Simone Miani (in foto) alla Renato Curi Angolana. Il forte attaccante, capocannoniere insieme a Miccichè dello scorso campionato di Eccellenza con 23 reti, dopo i tre anni trascorsi tra le fila dell’Alba Adriatica, ha sposato un nuovo progetto: quello dei “draghi” della Renato Curi Angolana. Un progetto che ha nell’attaccante, nato a Roma, uno dei perni principali per la crescita dei giovani presenti in rosa.
Ecco le sue prime parole, in esclusiva, da nuovo calciatore della Renato Curi Angolana: «Una delle ragioni per cui ho accettato questa proposta è, in primis, la possibilità di continuare quello che ho fatto negli ultimi tre anni, ovvero approdare in una società seria che punta forte sui giovani. Essendo il più esperto in rosa, come lo ero nell’Alba Adriatica, avrò il compito di far crescere i ragazzi e far capire loro la cultura del lavoro e la professionalità. Sono molto contento di questa esperienza, arrivo con i migliori propositi. Ogni anno che inizio una nuova avventura, ho sempre sensazioni positive sia a livello personale che di squadra. L’obiettivo principale è quello di far migliorare i ragazzi che abbiamo a disposizione a livello tattico, umano e professionale. La società ha creduto in me e mi ha scelto per la mia esperienza».
Miani traccia anche gli obiettivi personali per la prossima stagione: «Ho sempre un anno in più rispetto a quello precedente: ad ottobre compirò 37 anni. Mi sento ancora bene sia fisicamente che mentalmente anche se bisogna considerare che ogni stagione ha delle incognite. Da parte mia, c’è la più totale disponibilità e serietà per cercare di ripetermi anche nel prossimo campionato».
Infine, un pensiero rivolto all’Alba Adriatica «Non nego che, qualora ci fosse stata la possibilità di rimanere nell’Alba Adriatica, sicuramente l’avrei presa in seria considerazione, poiché sono stato molto bene in questi tre anni. È una società che porterò sempre nel cuore dato il trattamento riservatomi, che forse non ho mai ricevuto: mi sono sempre sentito a casa e, se a quest’età, continuo a giocare con questi risultati è anche merito loro. Ringrazio tutta la società dell’Alba Adriatica: dal presidente a tutto lo staff dirigenziale e tecnico, passando per tutti i compagni che ho avuto».