Settimane di riflessione nel mondo dei dilettanti e le varie società analizzano la situazione. Ai microfoni di Abruzzo Calcio Dilettanti, è intervenuto il direttore sportivo del Rapino, Stefano D’Orazio.
Imbattuti prima dello stop
I neroverdi, prima della sospensione delle competizioni regionali, erano scesi in campo in due occasioni nel girone E di Prima Categoria, raccogliendo due vittorie (1-0 sul campo del Guardiagrele e 2-1 interno con l’Alanno). «La squadra stava andando molto bene» commenta il diesse D’Orazio «avevamo ottenuto tre vittorie e un pareggio. In Coppa Abruzzo avevamo vinto 3-1 sul campo dei cugini della Faresina e pareggiato in casa 2-2, passando il turno. Poi in campionato abbiamo vinto il derby per 1-0 a Guardiagrele e vinto 2-1 in casa contro l’Alanno. Eravamo quindi a punteggio pieno in campionato, con il passaggio del turno in Coppa. Ci auguriamo di riprendere su questi ritmi, puntiamo a stare lì in alto. Cercheremo di dire la nostra».
Un momento difficile da affrontare
«Stiamo affrontando la situazione con difficoltà. Ci troviamo a dover rimborsare i ragazzi, i fornitori, a pagare la tassa d’iscrizione che scadrà fra qualche giorno, più tanti adempimenti da fare. Tante cose che ovviamente ci penalizzano visto che siamo fermi. Nessun ritorno, nessun guadagno, né al botteghino né dallo sponsor. Viene a mancare tutta la componente sociale del gioco. Oltretutto abbiamo anche lo stop agli allenamenti, quindi il nostro preparatore ha inviato ai giocatori degli allenamenti individuali, magari qualcuno di loro ha anche un campo o un impianto vicino casa da sfruttare per svolgere la parte atletica. C’è stata grande disponibilità da parte dei ragazzi, i quali stanno dimostrando di essere dei veri atleti. Ognuno di loro cercherà quindi di tenersi in forma in vista di una ripresa che, ad oggi, sembra lontana».
Aiuti economici
«Un aiuto sarebbe fondamentale. Speriamo di avere un colloquio a breve con gli organi federali per quanto concerne l’iscrizione e quindi il pagamento della prima tassa che, sebbene siano state ribassate, arrivano in un momento veramente delicato. Molti dirigenti hanno dovuto pagare di tasca propria determinate spese. Ci aspettiamo che la tassa venga sospesa e poi ancor più ridotta».
Stop anche alle attività giovanili
«È sicuramente un argomento triste, sono dirigente e genitore quindi ho avuto modo di parlare con molti riguardo questa notizia. C’è grande rammarico, il problema principale è che il ragazzo, il giovane atleta, non può sfogarsi liberamente con lo sport. A mio parere il calcio giovanile deve continuare, ovviamente in sicurezza. Soprattutto, aggiungo, con istruttori qualificati, con il patentino necessario per poterlo fare».
Voglia di ripartire
«Chiaramente non è un momento facile, però vedo intorno al nostro mondo ancora tanto entusiasmo e voglia di ripartire. Sarebbe già tanto tornare ad una situazione pre Covid, anche se avevamo già numerosi problemi. Ci vorrà qualche anno anche dopo la ripartenza immagino, però accadrà».