Tre giorni di attesa non sono bastati, ora il mondo dello sport deve affidarsi al Coni per capire il prossimo futuro. Per il calcio dilettantistico, c’è la certezza che il nuovo Dpcm pone il 3 dicembre come nuova data finale della sospensione di ogni attività. Una scadenza che avvalora sempre più la ripartenza dei campionati direttamente a gennaio 2021, aspetto a cui le società sembrerebbero pronte ad adattarsi.
Confermata la situazione allenamenti
Sarà possibile continuare a sostenere sedute di allenamento all’aperto, a condizione che questi avvengano in forma individuale e con il distanziamento previsto, oltre alle altre norme anti-contagio. Per quelle che saranno regioni incluse nella zona rossa, ad alto rischio e sottoposte a lockdown, c’è la chiusura degli impianti sportivi, così come per chi verrà indicato in zona gialla. Per la zona verde, invece, si prospetta la sola chiusura degli spogliatoi.
Decida il Coni
«Sono consentiti soltanto gli eventi e le competizioni ‒ riconosciuti di interesse nazionale con provvedimento del Comitato olimpico nazionale italiano (CONI) e del Comitato italiano paralimpico (CIP) ‒ riguardanti gli sport individuali e di squadra organizzati dalle rispettive federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate, enti di promozione sportiva ovvero da organismi sportivi internazionali, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico. Le sessioni di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti, degli sport individuali e di squadra, partecipanti alle competizioni di cui alla presente lettera, sono consentite a porte chiuse, nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive Federazioni Sportive Nazionali, discipline sportive associate e Enti di promozione sportiva».
Il testo è chiaro e pone una conditio sine qua non: le competizioni devono essere riconosciute di interesse nazionale dal CONI e dal CIP e non più dalle singole federazioni, come si leggeva invece nei precedenti decreti.
Nicolas Maranca