Dopo l’annuncio della permanenza dell’allenatore Pasqualino Di Serafino, la Nuova Santegidiese ha iniziato a delineare anche quella che sarà la rosa per la stagione 2021/22. I giallorossi ripartiranno dal capitano, Simone Zenobi. Il classe ’94, santegidiese doc, indosserà la casacca della sua città natale per la decima stagione consecutiva.
Il calciatore è stato intervistato dall’ufficio stampa del club, a cui ha confidato le sue sensazioni dopo il rinnovo e in vista della prossima stagione. Di seguito, le parole di Simone Zenobi.
Simone Zenobi, santegidiese DOC, capitano e colonna portante della Sant, come commenti la riconferma e quali sono i presupposti per la prossima stagione?
«La notizia della riconferma per me non è mai scontata, ed ogni volta che arriva è una soddisfazione personale che mi rende felice. Per questo colgo l’occasione per ringraziare tutta la società della Nuova Santegidiese, che anche nei periodi più difficili come ad esempio due stagioni fa, mi ha sempre dimostrato fiducia e vicinanza. Ringrazio anche il mister Di Serafino per la determinazione con cui ha voluto che rimanessi e facessi parte del suo progetto tecnico. I presupposti per la prossima stagione rimangono gli stessi della stagione precedente che causa della pandemia è stata bloccata, ovvero quello di riportare la Sant nel massimo campionato abruzzese, l’Eccellenza».
Quanti anni in giallorosso? Raccontaci cosa si prova ad essere capitano di questo team.
«Ormai gli anni in giallorosso iniziano ad essere parecchi, visto che ho sempre giocato nel calcio dilettantistico con la sola maglia della Santegidiese. Ho esordito in prima squadra a 18 anni quando la Sant militava in Eccellenza, per poi trascorrere tutti gli anni della scalata dalla Terza Categoria fino all’attuale Promozione. Con la stagione 2021/2022 arriverò a 10 stagioni con la maglia della Sant cucita addosso. Al di fuori di quei 10 anni ci sono ovviamente tutti gli anni del settore giovanile fatto sempre con i colori della mia città, dai primi calci fino alla juniores d’elité. Indossare la fascia di capitano per me è motivo di grande orgoglio, perché significa rappresentare e portare in campo tutto lo spirito, il calore ed il carattere dei tifosi santegidiesi, che hanno sempre avuto grande passione per questo sport. Essere leader di questa squadra va oltre il gesto simbolico della “fascia” perché bisogna essere “capitano” nel gruppo squadra, tra compagni e società. Appunto per questo devo ringraziare tutti i miei compagni che mi hanno sempre sostenuto in questo difficile compito, molte volte anche scherzandoci su, talvolta con lunghe risate».
Cosa ci dici sulla situazione Covid, protocolli e possibile ripartenza dimenticando i 10 punti conquistati? Come bisognerebbe procedere secondo te?
«Per quanto riguarda la ripartenza posso dire che la voglia in noi giocatori dilettantistici di ripartire è tanta. Il tutto però ad una sola condizione: che avvenga in massima sicurezza e senza preoccupazioni. Non dimenticandoci mai che non siamo calciatori professionisti ma abbiamo altre priorità più importanti come la famiglia ed il lavoro. Per i protocolli da rispettare e il format dei campionati mi affido alla competenza degli organi preposti che sicuramente cercheranno di adottare la miglior soluzione possibile. Posso soltanto dire che la decisione da prendere non sarà facile visto questa pandemia che ha sconvolto anche il mondo del calcio e mi auguro che a settembre, anche con l’aiuto dei vaccini, si possa ripartite con grande speranza ed entusiasmo».
Un grosso in bocca al lupo all’uomo che ci rappresenta in campo e che porta con sé tutti i valori del vero santegidiese!
Fonte: Ufficio Stampa ASD Nuova Santegidiese