Tutti attendevano le grandi del girone A per fronteggiare la forza della capolista L’Aquila, invece ecco sbucare la sorpresa Mutignano. L’amalgama perfetta tra società, staff tecnico e squadra ha portato gli adriatici ad insidiare il primato fino allo stop delle attività. Oggi molti vedono i biancazzurri nella griglia delle ripescate in Eccellenza.
Abbiamo fatto il punto della situazione con il DS della seconda della classe, Gianni Di Ridolfi (nella foto), che è tornato indietro alla cavalcata dei suoi: «All’inizio eravamo consapevoli delle potenzialità del gruppo costruito, sapevamo di poter fare un buon campionato. Volevamo far bene, pensando che la favorita per vincere fosse L’Aquila, nonostante l’avessimo battuta all’andata, ma noi cercavamo il miglior piazzamento possibile per i playoff lottando con realtà molto più blasonate. Encomiabile la nostra rosa, per impegno e dedizione, ma la vera rivelazione, nonché artefice di tutto ciò che è stato, è senza dubbio mister Walter Piccioni, una felice conferma ed un tecnico preparatissimo».
L’improvviso stop ha frenato la corsa del Mutignano, continua Di Ridolfi: «Ci è dispiaciuto soprattutto per i ragazzi, perché sono stati protagonisti, credo, della miglior stagione di sempre della nostra realtà. Nessuno mancava mai agli allenamenti, si è fatto un lavoro continuo e proficuo, lo dicono i numeri. Ovviamente, quando ci sono situazioni simili, l’uomo può ben poco, giusto fermarsi perché la priorità è la salute».
E se sognare è lecito, il DS non si nasconde: «Si parla tanto dei possibili ripescaggi, noi, se ce ne sarà l’occasione, siamo disponibilissimi a fare il salto di Categoria verso l’Eccellenza. Speriamo che, nel comporre la griglia delle reinserite, si tenga anche conto di quel che è stato fatto sul campo, perché restiamo la miglior seconda dei due gironi di Promozione, ora bisogna attendere i prossimi sviluppi».
Il dirigente guarda anche al futuro del calcio dilettantistico abruzzese e afferma: «Se vogliamo ripartire, serve la massima sicurezza sanitaria, è la priorità. Ecco, dunque, che bisogna rivedere le strutture, perché quelle presenti nello sport regionale non lo garantiscono del tutto. Servirà cercare di adattare il materiale a disposizione ai vari protocolli, ma inevitabilmente sarà una ripresa difficoltosa. L’aspetto economico riveste un ruolo determinante, nelle piccole realtà più che altrove si percepisce che ci sono danni notevoli per partner e sponsor delle varie società, sappiamo bene a cosa vanno incontro molti club. Parliamo di danni attuali, ma soprattutto futuri. Gli aiuti della FIGC sono una necessità, non se ne può fare a meno. Bene il taglio proposto alla tassa di iscrizione, ma sicuramente ci si muoverà anche in altri modi».