Tra la voglia di restare in alto continuando una storica tradizione calcistica e la paura di non poter realizzare ciò che si vorrebbe. Il Miano vive nell’incertezza dopo il saluto di mister Natali e negli ultimi giorni prima dell’iscrizione al campionato di Promozione. Ne abbiamo parlato con il Presidente Ennio Pirocchi (in foto), emblema dello sport teramano, che parte analizzando uno dei punti centrali. C’è, infatti, il desiderio di tornare a giocare in casa propria, ma la struttura del piccolo centro teramano presenta molte problematiche.
«Il momento è complicato per tutti», esordisce il Presidente biancorosso, «sono giorni caldi in cui stiamo lavorando intensamente, vogliamo tornare a giocare a Miano. Se si dovesse rigiocare in più campi come fino a qualche mese fa, sarebbe un problema per la squadra anche per la stessa preparazione. Il campo di Miano ha diversi problemi e non è a norma, tra l’altro c’è un muretto di recinzione che si è ribaltato, difficile giocarci in ogni categoria. Ho già fatto presente il tutto al Comune e in una Assemblea di Lega. Voglio avere tra le mani un campo tutto in regola. Non sono più disponibile a prendermi responsabilità che altri non vogliono assumersi».
Sguardo rivolto al nuovo campionato: «Vogliamo ripartire, non so se entro il 31 avremo la firma di una liberatoria per qualche campo. Ciò ha una ricaduta diretta sull’aspetto tecnico. Faremo una squadra Juniores, puntando sui giovani. Lavoriamo sul mercato, al momento la priorità è una punta che sostituisca Pellone. Ci saranno tante conferme, stiamo contattando anche molti altri elementi ma chiedere ai calciatori di venire a Miano ad allenarsi è arduo».
L’addio di Andrea Natali ha lasciato un vuoto importante, quello della guida tecnica. Pirocchi commenta: «Mister Natali ha preso una decisione, spinto, credo, anche dalle difficoltà di allestimento della rosa in questa fase. Non necessitiamo di una squadra per chissà quali obiettivi, vogliamo fare il nostro meglio come ogni anno con le nostre forze. Ad Andrea va il più caloroso ringraziamento per ciò che ci ha dato e ciò che ha fatto. Futuro allenatore? Abbiamo possibili soluzioni interne, ma non solo, vedremo».