Una riforma che non va giù alla LND. Sembra essere questo il succo del discorso portato avanti dal Presidente Cosimo SIbilia, in un comunicato stampa che il Comitato interregionale ha diffuso dopo l’approvazione del testo proposto dal Ministro Vincenzo Spadafora. «Una diga per opporsi alla catastrofe», è questa l’immagine scelta dalla Lega Nazionale Dilettanti per descrivere la sua presa di posizione. Non manca un appello alla Federcalcio per evitare una situazione che, dai termini usati, si profila come drammatica per tutte le ASD e SSD.
Le parole di Sibilia
«Le norme sul vincolo sportivo presenti nei decreti attuativi rappresentano una grave minaccia per l’esistenza del calcio dilettantistico a partire dalle scuole calcio, coinvolgendo l’intera filiera dell’attività giovanile, che è la vera risorsa del movimento unitamente all’attività delle prime squadre fondata principalmente sulla valorizzazione dei giovani. Il vincolo di tesseramento, invece, assunto con le tutele già presenti, costituisce un elemento essenziale di sussistenza per ogni singola società dilettantistica, pertanto va mantenuto nella sua attuale regolamentazione. Non esistono, in senso assoluto, forme d’indennizzo che possano surrogarlo. E poi come si può pensare, specie in questo particolare momento storico, di mettere sulle spalle delle ASD anche il fardello dei rapporti di lavoro, dimenticando completamente i sacrifici e gli oneri già pesantissimi che gravano su realtà che basano la loro opera sul volontariato?».
LND chiama FIGC
«La FIGC, titolare in materia, deve attivarsi in totale opposizione a queste paventate norme che, se entrassero in vigore, decreterebbero l’estinzione di migliaia di Società affiliate alla stessa Federazione. Rispetto alla questione del vincolo la LND non si è mai sottratta al dialogo con tutti i soggetti coinvolti, a partire dall’AIC, coordinandosi con la FIGC».
Nicolas Maranca