Giornata di presentazione in casa L’Aquila 1927. Il club rossoblù ha dato il benvenuto ufficiale al nuovo direttore sportivo, Elio Ciccorelli, e al nuovo allenatore, Federico Giampaolo. I due sono stati presentati oggi nella sala stampa dello stadio “Gran Sasso-Acconcia”. Saranno loro i primi due tasselli della squadra del Capoluogo in vista del prossimo campionato di Eccellenza. Un campionato che, come evidenziato da entrambi, sarà votato alla conquista della Serie D.
A prendere la parola è stato il presidente dell’Aquila, Stefano Marrelli. Il numero uno aquilano ha esordito parlando del passato e del futuro rossoblù: «Dopo la delusione per la mancata vittoria del campionato, ci siamo rimboccati le maniche, fatto tesoro degli errori commessi e ricompattati nella consapevolezza che ci aspetta una stagione difficile. Siamo ripartiti con maggiore entusiasmo e con due nuove figure: il ds Ciccorelli e l’allenatore Giampaolo. Entrambi hanno deciso di sposare il nostro progetto. L’obiettivo è quello di vincere e approdare in Serie D e, per raggiungere questo risultato, ci siamo rivolti a due figure di spessore, ai quali spetterà il compito di conseguire questo obiettivo sul campo».
Successivamente, è stata la volta del dg Gianni Tuosto: «Veniamo da un triennio fatto di ottime soddisfazioni e gli ultimi due mesi non possono cancellare quanto di buono è stato fatto. Abbiamo deciso di ricompattarci e abbiamo cercato il meglio che ci potesse essere sulla piazza. Li abbiamo fortemente voluti perché sono persone squisite e ottimi professionisti. Abbiamo cercato di trasmettere loro i nostri valori di squadra. Vi posso garantire che hanno sposato in pieno ciò che questa città riesce a trasmettere. Noi siamo L’Aquila e dobbiamo partire per fare un campionato di vertice e abbiamo preso ciò che può permettercelo. Proveremo a fare ciò che non ci è riuscito lo scorso anno: ovvero la promozione in Serie D».
Spazio poi a uno dei volti nuovi, il ds Elio Ciccorelli: «Ringrazio la società per avermi scelto perché so che comunque questo posto era ambito. Chiunque fa il mio lavoro sogna un giorno di fare il direttore qui. La scelta è stata veloce, ho ricevuto piena fiducia e tanta responsabilità e questo è un grande attestato di stima. Ringrazio il mister perché ha scelto rapidamente considerando i progetti e la programmazione della società. E questo è sintomo di grande professionalità. L’obiettivo lo conosciamo tutti e dobbiamo solo lavorare tanto per centrarlo. Se considero dove sono partito questo per me è un punto di arrivo questo. Questo non mi toglie motivazioni, ma me ne dà ancora di più perché io questa piazza me la voglio tenere stretta. Mercato? Partiremo prima dalla definizione degli under e poi passeremo agli over. In settimana parlerò con Di Norcia e Fonti. Domingo Dalmasso al momento è un giocatore de L’Aquila anche se tra due giorni sarà libero contrattualmente. Ha manifestato la volontà di rimanere per centrare quello che è sfuggito nel mini torneo.
Chiusura affidata al neo tecnico rossoblù Federico Giampaolo: «Sono molto stimolato di essere il nuovo allenatore dell’Aquila Calcio. All’inizio, quando mi ha chiamato il direttore per offrirmi la panchina rossoblù, ero titubante perché scendere di categoria a livello professionale è come fare un passo indietro. Ma qui c’è un progetto molto importante. L’Aquila ha grande organizzazione, strutture e voglia di vincere. Di conseguenza, la categoria non l’ho guardata minimamente ma ho sposato il progetto. Qui ci sono tutti i presupposti per fare bene e costruire davvero qualcosa di serio. Ho voglia di iniziare e dobbiamo fare bene. Sono consapevole di essere venuto qui per vincere. Questa responsabilità mi piace perché venire in una piazza che vuole vincere è stimolante a prescindere dalla categoria. È il mio primo anno di Eccellenza e credo che ogni squadra debba avere una propria identità. La squadra deve avere un vestito proprio, dove vengono riconosciuti organizzazione, qualità e determinazione. Se si riesce ad avere tutto questo diventa molto più facile raggiungere l’obiettivo. Bisogna prendere giocatori forti tecnicamente e umanamente. Per centrare la Serie D bisogna avere un gruppo forte che riesce a superare anche i momenti di difficoltà».