Dopo aver chiesto lumi al Comitato Regionale abruzzese circa la ripresa del campionato di Eccellenza e il protocollo necessario per riavviare e concludere la competizione (qui la notizia integrale), L’Aquila continua a far sentire la sua voce. E lo fa attraverso un messaggio postato sui propri canali social, denunciando quelle società che continuano ad «allenarsi in gruppo e sul campo». Questo, secondo il club rossoblù, è «una grande ingiustizia sportiva soprattutto nell’ottica di un’eventuale ripartenza».
Riportiamo, di seguito, la nota ufficiale de L’Aquila 1927.
«Purtroppo ci troviamo a dover denunciare delle situazioni ai limiti del paradossale:
Il DPCM del 25 ottobre 2020 ha sospeso le attività di calcio dilettantistico consentendo solo la possibilità di svolgere allenamenti a livello individuale in centri sportivi, circoli e altri luoghi all’aperto. Non è quindi possibile fare partite di allenamento o altre attività che prevedono o possono dar luogo a contatto interpersonale ravvicinato.
Auspichiamo di ripartire al più presto ma, fino a quando non sarà possibile, PRETENDIAMO che tutte le associazioni (prime squadre ,settori giovanili e scuole calcio) rispettino le stesse regole; non è giusto che qualcuno, sentendosi più furbo degli altri, continui a svolgere gli allenamenti (senza essersi mai fermato).
È inconcepibile che ,mentre noi e la maggioranza della squadre ci avviciniamo al terzo mese di “attività a distanza”, altre continuino ad allenarsi in gruppo e sul campo, si tratta di una grande ingiustizia sportiva soprattutto nell’ottica di un’eventuale ripartenza.
Ci auguriamo che gli organi competenti controllino chi continua ad infrangere le più elementari regole di civiltà e buon senso e, in alcuni casi, addirittura sotto gli occhi di tutti».
Andrea Spaziani