Continua il viaggio di Abruzzo Calcio Dilettanti alla scoperta dei giovani talenti in giro per la regione. Tappa nel girone B di Promozione, dove il San Giovanni Teatino deve confrontarsi con importanti club teramani. Lo fa anche grazie alla freschezza di diversi ragazzi che si fanno notare nel calcio dilettantistico. Uno di questi è Michele Di Meco, alla seconda stagione in terra teatina.
Il profilo
Nato il 23 settembre 2001, Di Meco è cresciuto calcisticamente nel Delfino Flacco Porto del Patron Quinto Paluzzi. Con i portuali, le categorie più piccole e poi il percorso è ripreso dagli Allievi, con cui ha disputato il girone Regionale. Nel mezzo, una felicissima parentesi con il Pescara Calcio. Nei Giovanissimi Nazionali (Under 16) del mister Felice Mancini, Di Meco fu tra i protagonisti dell’annata conclusasi con la disputa dei playoff. Dopo una esperienza nella Serie A Uisp, è stato mister Federico Terrenzi a volerlo al San Giovanni Teatino lo scorso anno e il classe 2001 si è subito imposto anche tra i titolari, contribuendo in maniera attiva nel percorso della squadra prima dello stop. Quest’anno è tra i migliori fin qui nel girone B di Promozione.
Caratteristiche tecniche
Di Meco, mancino naturale, è una mezz’ala che può essere anche impiegato come esterno di centrocampo. Fa delle sue indiscutibili doti tecniche un punto di forza, mettendosi in mostra con importanti giocate. Buona propensione ad inserirsi, anche se la finalizzazione non è tra i suoi elementi di spicco. Anche fisicamente, Di Meco sa imporsi, seppur sia principalmente la corsa il pallino su cui puntare maggiormente.
Dicono di lui
Ne parla mister Federico Terrenzi, che ripercorre anche le tappe che lo hanno portato al San Giovanni Teatino: «Michele è un giocatore importante tatticamente e tecnicamente. Lo abbiamo visto mezz’ala ed esterno, ma propende, a mio avviso, anche al ruolo di play. Doti importanti, le sue, e ha davvero tutto quel che si possa chiedere ad un ragazzo della sua età. Chiaro che ha ampi margini di miglioramento, quando uscirà dal discorso dell’essere fuoriquota dovrà sapersi imporre, com’è nelle sue corde. Dopo l’esperienza giovanile nel Delfino Flacco Porto, il ragazzo si era spostato nella UISP, ma era uno spreco lì a mio avviso. Ha ripreso davvero la voglia che dovrebbe avere e l’ho potuto inserire in questa squadra, ne sono felice. Lo scorso anno ci ha dato molto e continua sempre su quel livello. Sicuramente deve migliorare in fase realizzativa, diciamo che non l’ha messa tra le sue priorità al momento, nulla però esclude che possa diventare prolifico, ha tutto il tempo».
Nicolas Maranca