Continua il viaggio di Abruzzo Calcio Dilettanti alla scoperta dei giovani talenti in mostra nel panorama regionale. Torniamo in Promozione e torniamo nel teramano, precisamente ad Atri. In casa Hatria 1957, da due stagioni, brilla il gioiellino Giacomo Assogna, tra i punti fermi dei rossoverdi.
Il profilo
Assogna, atriano doc classe 2001, è cresciuto nel vivaio del Poggio degli Ulivi, dove ha raggiunto brillanti risultati. Successivamente, per lui, importante parentesi nella Juniores Nazionale del Pineto Calcio. Nell’estate 2019 il passaggio all’Hatria, alla corte del Presidente Carmine Consorti, sposando un progetto che da sempre porta in alto i giovani locali. In due stagioni, oltre a due gol, ha mostrato un repertorio che lo ha reso un punto fermo dello scacchiere tattico rossoverde.
Caratteristiche tecniche
Assogna è un esterno alto che può ricoprire anche il ruolo di seconda punta e quello di trequartista, come ha già ampiamente dimostrato. Fisicamente non strutturato, magro e molto veloce sia palla al piede che senza. Grinta e tecnica lo rendono imprevedibile, con giocate semplici ma al contempo difficili da contrastare.
Dicono di lui
A presentarlo, ai microfoni di ACD, il Direttore Sportivo dell’Hatria Fabio Carpegna, che dichiara: «Giacomo è un prospetto su cui abbiamo voluto puntare e ha dimostrato di meritare la fiducia dell’ambiente, ma non avevamo dubbi. Chi viene fuori dalle giovanili del Pineto, ha sempre dimostrato una certa maturità e lui lo conferma. Già a 18 anni non subiva la pressione della categoria e degli avversari più grandi, non ha mai avuto paura di scendere in campo in questo campionato. Da subito titolare, devo dire che ci ha sorpresi per il modo di affrontare le partite e di mettersi in mostra. Avere un atriano che gioca ad Atri è sempre un qualcosa di particolare. Futuro? C’è da dire che alla sua età, è chiamato a scegliere tra lo studio e il calcio. Se decide di puntare sullo sport, secondo me non ci sono dubbi che potrà fare molta strada. Forse la struttura fisica potrebbe condizionarlo nel calcio attuale, ma non ho dubbi che se io oggi fossi un dirigente di Eccellenza lo porterei subito nella mia squadra, è pronto».
Nicolas Maranca