Dopo la riunione del CONI, in cui all’ordine del giorno non c’era la situazione ripartenza dell’Eccellenza, sembrerebbe essersi sbloccato l’iter per equiparare il massimo campionato dilettantistico regionale alla Serie D e portarlo ad essere considerato di interesse nazionale. Si nota, però, una profonda spaccatura tra le componenti che lascia riflettere e non poco, senza univocità di pensiero, con comunicati che contraddicono i precedenti e che fanno sorgere tanti dubbi. Proviamo a ripercorrere la strada intrapresa dagli organi nazionali nella giornata di ieri.
La posizione della LND
Dopo la riunione di martedì, in cui è stato sottolineato il mancato avvio dell’iter burocratico e formale, la Lega Nazionale Dilettanti non ha perso tempo. In una nota ufficiale, la Federazione ha chiarito: «La Lega Nazionale Dilettanti, non avendo ricevuto alcun riscontro, nella giornata del 23 febbraio, ha provveduto ad inoltrare alla FIGC una nuova comunicazione, al fine di sollecitare la stessa nel fornire le proprie indicazioni al riguardo, sia per quanto attiene l’avvio dell’iter da parte della FIGC presso il CONI, sia in ordine alla valutazione, da parte della stessa Federazione, sulle determinazioni assunte in modo unanime dal Consiglio Direttivo della Lega Nazionale Dilettanti in merito alla ripresa della stagione sportiva 2020-2021».
In serata, poi, un altro comunicato per il prolungamento della finestra di calciomercato, in accordo con la FIGC, fino a fine marzo. Un segnale, un segnale di speranza, ma non di certezze.
I chiarimenti del CONI
Ha fatto rumore, e non poco, la nota del Comitato Olimpico, che ha chiarito la sua posizione e ha fatto presente come dovrebbe svilupparsi in realtà il percorso: «Il CONI precisa che ai sensi del DPCM vigente, gli eventi e le competizioni riconosciuti di interesse nazionale sono tutti gli eventi e le competizioni ricompresi nell’arco temporale dello stato di emergenza prorogato sino al 15 aprile 2021 – programmati e fissati con sufficiente anticipo nei calendari agonistici, con date e luoghi certi, individuati dalle Federazioni Sportive Nazionale, dalle Discipline Sportive Associate, dagli Enti di Promozione Sportiva ovvero dagli Organismi Sportivi Internazionali. Pertanto nessuna decisione sul Campionato di Eccellenza può essere attribuita al CONI che si limita a recepire quanto deciso e trasmesso dalle singole Federazioni Sportive Nazionali, quindi nel caso in questione dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio».
La FIGC chiama, chiamata e richiama
Un messaggio che, comunicati alla mano, non sembrerebbe essere stato recepito dalla Federcalcio, che continua ad interpellare il CONI. In un primo momento, chiedendogli la velocizzazione dell’Iter per riconoscere l’Eccellenza di interesse nazionale: «Ciò in virtù del fatto che – si legge in una nota federale -, come evidenziato da una specifica richiesta del Consiglio Direttivo della Lega Nazionale Dilettanti, suddetto campionato ha diretti collegamenti con il Campionato Interregionale e prevede le fasi finali nazionali».
E qui già sorge spontanea una riflessione. Perché quest’anno le fasi finali nazionali di playoff e Coppa Italia sono state tolte dal calendario per l’emergenza pandemica, quindi l’unico collegamento tra Eccellenza e Serie D sarebbe una promozione a girone con i successivi ripescaggi. Sarà stata un semplice lapsus quel “fasi finali nazionali”?
In serata, la FIGC ha comunicato, infine: «A seguito della richiesta inviata dalla FIGC, il CONI ha condiviso che il Campionato di Eccellenza può considerarsi di “preminente interesse nazionale”, al fine di una sua ripresa dell’attività. Per dare riscontro definitivo sulle indicazioni e sulle modalità della eventuale ripresa, l’argomento sarà posto all’ordine del giorno del prossimo Consiglio Federale, in programma nei primi giorni di marzo».
Insomma, avanti il prossimo (comunicato). C’è attesa adesso, il nuovo Consiglio Federale della FIGC dovrebbe tenersi la prossima settimana e allora si saprà, forse definitivamente, l’esito di questa vicenda.
Nicolas Maranca