Gabriele Gravina resta Presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio, e lo fa con un successo netto, indiscutibile e che rappresenta un segnale per il futuro. La dimostrazione che in un’era così drammatica non serve e mai basterà, lanciare il guanto di sfida, ma tendere sempre la mano a chi vuole crescere. Questo il verdetto dell’Assemblea Elettiva svoltasi all’Hotel Rome Cavalieri. Sconfitto Cosimo Sibilia, Presidente della LND rieletto qualche settimana fa. Già in carica fino ad oggi dal 22 ottobre 2018, l’ex Dirigente del Castel Di Sangro dei miracoli ed ex capo delegazione dell’Italia Under 21 agli europei 2004, 2007 e 2009 e alle Olimpiadi 2004 e 2008, si avvia al secondo mandato individuato da lui stesso come «Il secondo tempo della partita». Questa sfida era iniziata cercando di far dimenticare agli italiani una indecorosa e indigesta mancata qualificazione ai mondiali senza saper segnare neppure un gol alla Svezia. Il risultato odierno racconta che Gabriele Gravina sta lavorando bene, in tre anni non si potevano pretendere miracoli, ma l’asticella del movimento nazionale si è alzata, eccome: lo dice il cammino dell’Italia di Mancini verso Euro 2020 divenuto poi Euro 2021, lo dicono i numeri della Serie A e delle squadre italiane, lo dicono i numeri del calcio giovanile.
I risultati
502 i voti validi. Gravina ha ottenuto 369, 84 consensi (73,45%), mentre Sibilia 132,17 (26,5%).
Come Presidente del Collegio dei Revisori è stato eletto Luca Galea con 309,54 preferenze (il 61%).
Il commento di Gravina
«Il secondo tempo della nostra partita sta per iniziare. Vi ringrazio, amiche ed amici, per la fiducia e la passione per il lavoro portato avanti. Il consenso ricevuto ha consolidato l’elaborazione del progetto strategico con cui mi sono presentato. Il nostro movimento ha sofferto umanamente ed economicamente la Pandemia. Donne, uomini, giovani e meno giovani sono stati duramente colpiti. Il mio pensiero è che abbiamo rappresentato un primo segnale di ripartenza, dolorosa ma necessaria, per gli italiani. Oggi abbiamo bisogno del pragmatismo di Seneca per risollevarci. Vi ho proposto una strategia e sono convinto che può condurci alla vittoria. Sarà dura, ma siamo il calcio, quelli che sanno di rappresentare la passione di milioni di italiani. Allacciamo gli scarpini e ricominciamo a giocare, sento già il fischio dell’arbitro».
Nicolas Maranca