Momento importante e forse decisivo nel campionato di Eccellenza. Per la corsa al titolo, L’Aquila non potrà più sbagliare e ora va capito l’impatto di Bolzan dopo l’addio di Cappellacci. Il Chieti corre e non si guarda indietro, mentre la grande sorpresa Angolana incalza. Ad analizzare il tutto, ai microfoni di ACD, Fabio Iodice, tecnico del Penne e che segue da vicino il campionato.
La nuova ripartenza
«Diciamo che il format a 7 squadre ha portato un campionato un po’ particolare. Non è una competizione normale, chiaro, in cui comunque ci sono ottime squadre e ottime rose. Su tutte, io credo che abbiamo tre squadre che possono far meglio delle altre, Chieti, L’Aquila e Angolana, una formazione di cui non si parla molto ma che può dire la sua. L’Avezzano è un po’ più indietro invece, almeno per quel che possiamo vedere in campo».
La sorpresa di giornata
«Ho visto Capistrello – L’Aquila seguendola con attenzione. Il risultato finale, conoscendo bene la realtà del Capistrello dove sono stato due anni, non mi sorprende del tutto. Devo dire che i granata avrebbero anche meritato di vincere se si contano gli episodi, tra le occasioni avute, il rigore sbagliato e il gioco tenuto. Per L’Aquila il pareggio non ci voleva proprio, perché in un campionato con così poche gare sbagliarne una può essere compromettente».
Il cambio in panchina a L’Aquila
«Non conosco le vicende interne, ma di certo non mi aspettavo la presa di posizione di Roberto Cappellacci con le sue dimissioni, una mossa forte. Parliamo di un allenatore bravissimo, che a mio avviso con l’Eccellenza ha ben poco a che fare. Avrà avuto i suoi motivi, ma ho la sensazione che la gara con il Capistrello sia solo uno dei tanti motivi che lo hanno spinto a questa decisione».
Il fattore fisico
«Sicuramente si andrà a migliorare sotto questo punto di vista. Era prevedibile avere delle difficoltà fisiche, troppo poco tempo per rigettarsi nella mischia. Ho già visto progressi, ricordo la prima giornata, ritmi lenti, difficile giocare con continuità. Poi ripenso a Chieti – L’Aquila, la sfida che mi ha colpito di più per intensità, per i ritmi alti. Non sembrava neppure Eccellenza. Ora il problema sarà per chi ripartirà a luglio dopo un anno di inattività, sarà molto ardua».
Chieti in testa
«Per me è una squadra tosta, difficile da battere. Conosco mister Lucarelli e so i suoi metodi di allenamento, so come lavora con i ragazzi ed è uno dei motivi di fiducia per i neroverdi. Poi va detto che hanno fatto una campagna acquisti di spessore, che permetterà loro di giocarsi la vittoria fino alla fine con elementi tra i più appetibili».
L’outsider
«Non tutti la consideravano, ma occhio alla Renato Curi Angolana, che se la può giocare davvero. Ha meno pressioni, ha più freschezza, ottimo biglietto da visita. Puntano sempre di più sui giovani e gli under che si ritrovano in mano sono molto forti, tra i migliori d’Eccellenza. Sono certo che l’Angolana battaglierà a lungo lassù».
Sorprese
«Chi mi ha colpito molto è Manuel Spadafora. Nel nostro girone non si conosceva molto per via delle esperienze fuori regione ed è stata una piacevole scoperta. L’ho seguito ai Nerostellati nella prima parte di stagione e mi aveva incuriosito, adesso si sta confermando. Vedo un giocatore dotato tecnicamente e forte sotto molti punti di vista, sarà da osservare fino alla fine».
Il domani
«La speranza è che si riparta tutti, in sicurezza e con tranquillità. Non avrebbe senso rifare un campionato ridotto come ora, dobbiamo tornare in campo tutti, nessuno escluso. Faccio i complimenti a chi ha avuto il coraggio di ripartire, non era una scelta facile. Al contempo vanno rispettate le 13 società rimaste ferme, non è una situazione normale e non è facile prendere simili decisioni».
Nicolas Maranca