L’Abruzzo ci crede e ha il dovere di farlo, confidando in un ok. Questo, in sintesi, il pensiero espresso dal Presidente Ezio Memmo ai microfoni di Abruzzo Calcio Dilettanti in merito alla ripartenza dell’Eccellenza. Tanti punti a favore del format proposto dal Comitato Regionale, con 7 squadre ai nastri di partenza. Un format considerato anche da altri Comitati e che ora dovrà solo attendere il placet della LND. Di seguito le parole del Presidente del CR Abruzzo.
Punto di partenza
«Il problema non è tanto quello delle 10 squadre. Tenendo in considerazione che abbiamo 12 domeniche partendo dall’11 di aprile per poter finire il campionato, tutti i campionati si orientano sul fare un tot di giornate a seconda delle partecipanti. La Lombardia lavora su tre gironi da 11, facendo giocare a ogni squadra al massimo 12 gare inclusa la finalissima per il titolo. La differenza è che noi abbiamo 7 società, ma con 14 giornate da effettuare. In pratica stiamo allo stesso livello della Lombardia, perché a loro concedere 3 posti e all’Abruzzo solo uno in D? La seconda questione è legata al blasone delle squadre da noi presentate alla partenza, non ce ne vogliano le altre Regioni, ma L’Aquila, Lanciano, Avezzano, Chieti e non solo diciamo che presuppongono un certo livello. Senza dimenticare che lo scorso anno due abruzzesi, Chieti e Avezzano, sono retrocesse senza avere l’opportunità dei playout. Abbiamo pesi notevoli dalla nostra, come il fatto che abbiamo concluso più gare in questa stagione rispetto alle altre Regioni».
Lavoro accurato
«Questa mattina mi sono sentito con il Vicario della LND, Ettore Pellizzari, che ha voluto la copia della deroga inviata alla LND. Trentino e Calabria ritengono che quella che presentiamo sia una impostazione ottima, cito loro perché sono le Eccellenze con meno squadre, come noi. Parliamo di “modello Abruzzo” perché ci abbiamo lavorato molto, appena arrivato il dispositivo abbiamo convocato un immediato Consiglio d’urgenza sviluppando tutti i punti e abbiamo richiesto la deroga ritenendo che questa ci debba essere concessa».
Tempistiche
«Abbiamo spedito la nostra idea con 24 ore di anticipo rispetto alle indicazioni della LND, ricevendo parere positivo, ovviamente, dal Comitato Centrale, che ora girerà tutto a Gabriele Gravina, Presidente della Federcalcio. Ogni territorio ha la sua problematica, non potendo sforare oltre il 30 giugno bisogna agire di conseguenza e lavoriamo celermente. Credo che non si andrà per le lunghe, anche perché se vogliamo ripartire per l’11 aprile, lunedì si deve tornare in campo per gli allenamenti».
Sguardo altrove
«Non so se la nostra idea possa servire anche per una miglior realizzazione dei campionati delle altre Regioni, so che la Calabria ha 8 partecipanti, la Basilicata ne ha 4 ma non vuole aderire al Progetto Calabria, eppure quest’ultima imposterà la richiesta così come lo ha fatto l’Abruzzo. Pensiamo poi alla Sardegna, che è zona Bianca, ma che ha 8 squadre soltanto e ha ottenuto la deroga»
Lavorare di squadra
«Il passaggio della facoltà di partecipare è stato cruciale, ma capisco perfettamente chi ha scelto di non ripartire, in questo momento non dobbiamo dare assolutamente giudizi negativi, siamo in un contesto unico. Ho chiesto, però, a chi non aderisce, di rispettare chi ha scelto la strada opposta e viceversa, sparare a zero non serve. Lavoriamo per salvaguardare il Movimento Abruzzese, sperando di non perdere il posto del Giulianova in D. Ma ripartendo si ha la possibilità di avere non una, ma anche due squadre nella categoria superiore se i ripescaggi dovessero sorridere alle nostre squadre».
Nicolas Maranca