Un’idea che molti non si attendevano, quasi tutti, e che lascia perplessità e confusione. In un momento di totale incertezza per la ripresa delle attività di Eccellenza, la Lega Nazionale Dilettanti propone di bloccare i ripescaggi per ben due anni per tutte quelle società che non abbiano dato l’ok alla ripresa dei rispettivi gironi regionali. Subito, sui social, è montata la polemica degli addetti ai lavori e palese è stato lo stupore dei tanti tifosi.
Dopo il Consiglio
La riunione della Lega Nazionale Dilettanti di ieri non ha dato date e modalità per la ripresa, ma ne ha rimesse le decisioni alla Federcalcio e al CONI. Dal Presidente Cosimo Sibilia, le proposte per ripartire si sono sviluppate in diversi punti essenziali. In primis, ok al blocco delle retrocessioni per la stagione corrente, con nessuna retrocessione neppure per chi non partecipi al campionato di Eccellenza per propria volontà. Per la ripresa degli allenamenti, consentiti solo a chi giocherà nella nuova modalità, bisognerà attendere il riconoscimento di interesse nazionale del CONI, con il Comitato Olimpico che si riunirà il 16 marzo. Nessuna ripresa per i campionati regionali dalla Promozione in giù e neppure per la Juniores Nazionale. Non di meno importanza, appunto, l’impossibilità di chiedere il ripescaggio per tutti quei club non concordi nel ripartire in questo delicatissimo momento storico.
In Abruzzo
Con queste misure, quindi, nel caso della regione abruzzese, Acqua&Sapone, Alba Adriatica, Bacigalupo Vasto Marina, Casalbordino, Nereto, Nerostellati, Penne, Pontevomano, Sambuceto, Spoltore, Torrese, Villa 2015 e Cupello non potranno chiedere l’ammissione alla Serie D tramite ripescaggio nelle stagioni 2021/2022 e 2022/2023.
Proprio nelle ore precedenti al Consiglio di Lega, L’Aquila chiedeva penalità per le squadre non coinvolte nella ripresa della attuale annata sportiva in una PEC indirizzata alla LND e al CR Abruzzo (clicca qui per leggerla), in cui scriveva: «Le società non partecipanti alla ripresa della stagione 2020-21, per le tre stagioni seguenti non abbiano diritto a fusioni o acquisizione di titoli sportivi ed a richiese di ripescaggio e, nell’eventualità, qualsiasi altra forma di penalizzazione da decidere».
Insomma, altre misure che creano polemiche, in un periodo in cui se ne sentono già troppe. Ora la FIGC potrebbe far sì che queste non vengano accolte, evitando una situazione ancor più delicata.
[Foto di copertina di Joshua Hoehne da Unsplash]
Nicolas Maranca
buongiorno ;
volevo chiedere : ma la società L’Aquila calcio , rifondatasi più volte negli anni grazie alle fusioni con le piccole realtà vicine , vuole dettare le regole del calcio dilettantistico regionale ? chiedo per un amico….
GUGLIELMO ROSATI -vice Presidente società ALBA ADRIATICA CALCIO dal 1968 .