Adesso, di dubbi, ce ne sono anche meno. Chi pensava che un eventuale ok dalla FIGC per la ripresa dell’Eccellenza avrebbe dato modo ai Comitati Regionali di riavviare anche le altre categorie è stato smentito. Un Dpcm chiaro, quello di Mario Draghi, che si allinea ai precedenti decreti di Giuseppe Conte e ferma lo sport di base non di interesse nazionale per almeno un altro mese. Un colpo duro, ma inevitabile, con 20.000 contagi giornalieri, scuole nuovamente chiuse nella maggior parte delle Regioni e le varianti del Covid che colpiscono soprattutto le fasce di età più giovani. Forse, come invoca qualcuno sui social, è arrivato davvero il momento di pensare alla stagione successiva.
Il testo del Dpcm (valido fino al 6 aprile)
«Restano sospese le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali. Ferma restando la sospensione delle attività di piscine e palestre, l’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere svolte all’aperto presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, sono consentite nel rispetto delle norme di distanziamento interpersonale e senza alcun assembramento, in conformità con le linee guida emanate dall’Ufficio per lo sport, sentita la Federazione medico sportiva italiana (FMSI), con la prescrizione che è interdetto l’uso di spogliatoi interni a detti circoli. Lo svolgimento degli sport di contatto, come individuati con provvedimento dell’Autorità delegata in materia di sport, è sospeso. Sono altresì sospese l’attività sportiva dilettantistica di base, le scuole e l’attività formativa di avviamento relative agli sport di contatto nonché tutte le gare, le competizioni e le attività connesse agli sport di contatto, anche se aventi carattere ludico-amatoriale».
Ultima chance per l’Eccellenza
Non ci sono dubbi: se non domani, mai più. 24 ore al verdetto della Federcalcio sulla ripartenza dei massimi campionati regionali, con la LND che sarà il 34% dei presenti al Consiglio Federale e che dovrà convincere le altre componenti a riavviare l’Eccellenza. Tutto reso ancora possibile anche dal Dpcm, che recita: «Consentite soltanto gli eventi e le competizioni – di livello agonistico e riconosciuti di preminente interesse nazionale con provvedimento del Comitato olimpico nazionale italiano (CONI) e del Comitato italiano paralimpico (CIP) – riguardanti gli sport individuali e di squadra organizzati dalle rispettive federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate, enti di promozione sportiva ovvero da organismi sportivi internazionali, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico. Le sessioni di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti, degli sport individuali e di squadra, partecipanti alle competizioni di cui al presente comma e muniti di tessera agonistica, sono consentite a porte chiuse, nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive Federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate e Enti di promozione sportiva».
Nicolas Maranca