Non sarà il Covid a fermare la diffusione del calcio femminile. Almeno non in Abruzzo, dove il Comitato regionale della Lega Nazionale Dilettanti ha puntato con convinzione sul calcio femminile – sia quello a 11 che a 5 – con un progetto bello e ambizioso, dal titolo “Il calcio femminile per noi è un fatto di cultura“.
A presentare il progetto in video conferenza sono stati il presidente del Comitato regionale Ezio Memmo, la responsabile del calcio femminile del Cra Abruzzo Laura Tinari, il responsabile regionale del Calcio a 5 Salvatore Vittorio e il coordinatore federale del settore giovanile Emidio Sabatini. A portare i suoi saluti anche l’avvocato Maria Franca D’Agostino, presidente della Commissione Pari Opportunità della Regione Abruzzo.
Moderata dalla giornalista di Rete 8 Mila Cantagallo, la conferenza stampa è stata aperta dal presidente Memmo, che è partito proprio dall’ossimoro rappresentato dall’accostamento del sostantivo “calcio” all’aggettivo “femminile” per sottolineare quanto gli «inutili pregiudizi su sport e calcio» pesino ancora all’interno delle famiglie quando si tratta di scegliere un’attività fisica per le bambine. Un problema di retaggio culturale maschilista, ma il mondo sta cambiando. «Assistiamo a una crescita esponenziale del calcio femminile, nel numero di giocatrici, di club, di spettatori e tifosi. La breccia culturale aperta dalle ragazze mondiali nel 2019 e la vittoria dell’Italfutsal alla Freedom Cup nel 2020 hanno portato l’Italia e i suoi colori nel mondo, conquistando i cuori degli italiani e delle italiane, avviando così una nuova stagione per il movimento del calcio femminile. Il calcio femminile per noi è veramente un fatto di cultura». (Clicca qui per vedere la presentazione).
In merito al futuro del campionato di Eccellenza femminile, Memmo ha accennato che dalla prossima stagione potrebbero essere 10 (fino al 2019 erano 8, ma si sta lavorando per aumentare ancora il numero) le società pronte ad iscriversi.
A entrare nel merito del progetto è stata la presidente Laura Tinari, che con l’aiuto delle slide ha illustrato le varie iniziative di confronto e formazione che prenderanno il via appena l’emergenza sanitaria sarà finita, con progetti finalizzati ad avvicinare bambine e ragazze a questo sport. «Intendiamo dimostrare che il calcio è uno sport inclusivo, spiegando alle ragazze che è giusto che portino in campo le loro caratteristiche, la loro sensibilità, la loro tecnica e il loro stile, che trovino insomma il loro modo di giocare, che non deve ispirarsi a quello dei maschi ma deve essere il loro. Perché il calcio femminile è passione, determinazione ed eleganza, ed è questo aspetto che ci preme venga raccontato». Il progetto prevede di stimolare le società regionali femminili di Eccellenza (calcio a 11) e Serie C (calcio a 5) ad inserire le giovani leve nelle proprie squadre. Tra i primi passi da compiere, per raggiungere risultati, c’è quello di creare una rete istituzionale per ottenere obiettivi comuni, dialogando con la Commissione regionale Pari Opportunità, l’Ufficio scolastico regionale e le università abruzzesi.
Il responsabile Calcio a 5 del Comitato Regionale Abruzzo, Salvatore Vittorio, ha infine sottolineato l’importanza di lavorare a sostegno del calcio giovanile, «uno dei settori strategici per la crescita del medio e lungo termine dell’intero movimento femminile, puntando sullo sviluppo dell’attività di base del Calcio a 5 utilizzeremo al massimo la comunicazione e la formazione. Tratteremo con grande attenzione tematiche delicate come l’alimentazione, l prevenzione, il rispetto e l’uguaglianza. Vogliamo dare a tutte le società gli strumenti per crescere e migliorarsi», ha concluso Vittorio.