I protagonisti del mondo dilettantistico abruzzese continuano ad interrogarsi sul futuro del calcio regionale, costretto a fermarsi a causa dell’emergenza sanitaria in corso. Oggi, ai nostri microfoni, è intervenuto il patron dell’Avezzano, Gianni Paris. Il numero uno dei biancoverdi ha esordito partendo subito dai tre scenari per la ripartenza proposti, nei giorni scorsi, dal Comitato Regionale abruzzese alle 20 società del massimo campionato regionale.
Ripartenza
«Credo che per fine gennaio si possa riprendere, il Comitato ci ha prospettato alcune soluzioni sulla ripresa, io personalmente ho votato per la prima e per la terza soluzione, perché la seconda possibilità mi sembra troppo legata alla fortuna e alla condizione atletica. Ma la soluzione concreta per ripartire è rappresentata dai contributi ai club: senza di questi il calcio dilettantistico muore».
L’oggi
«C’è nostalgia, ed è come una donna che non ti vuole. Cerchi sempre di allontanare il pensiero, ma puntualmente si ripropone ogni domenica. Pianificare e fare sport in una situazione di emergenza sanitaria è assolutamente un disastro. Eppure si va avanti in attesa che la febbre scenda a tutti. Si va avanti, anche da noi, con allenamenti individuali in casa e sotto casa Insomma, è un delirio. Esattamente come per chi andava in palestra e ora non può perché sono chiuse. Ci si prova. Si indossa la tenuta sportiva e si spera di tornare a sentire i cori dello stadio».
Il progetto
«La stagione della squadra, prima dello stop, era pianificata per provare a riprenderci quello che il Covid e la LND ci hanno tolto. Dovremo migliorare solo nel pianificare per bene i tempi del richiamo della preparazione atletica. Per il resto, siamo a posto. Squadra competitiva e staff tecnico di prim’ordine, stadio e manto erboso da calcio professionistico. Mancano solo le strutture per gli allenamenti, ma questa è la storia della nostra città. Se avessimo anche le strutture, allora non ci mancherebbe nulla. E la città stessa sarebbe pronta per diventare ancora più grande»