Nel tardo pomeriggio di ieri, la Federcalcio ha varato ufficialmente il nuovo protocollo vigente con le indicazioni generali per la ripresa delle sessioni di allenamento collettivo e delle attività sportive di squadra, di base e agonistiche (tornei e campionati), dilettantistiche e giovanili. Si tratta di misure ad hoc per tutte quelle manifestazioni e per tutte quelle squadre che non rientrano tra i campionati ritenuti di interesse nazionale e che sono già ripartiti.
Le società dovranno assicurarsi che nelle proprie strutture vengano diversificati i punti di accesso ed uscita, cercando di mantenere un flusso non ingente di persone presenti e consolidando quelle che sono le misure anti contagio (mascherine, distanziamento). Ogni attività avrà, nella sua fase iniziale, la misurazione della temperatura con un registro dedicato a tutti i partecipanti.
Nel caso in cui sia sia attestata la presenza di pregressa infezione da SARS-COV-2, i calciatori/allenatori dovranno provvedere ad una nuova visita per il rilascio della certificazione di “idoneità sportiva a tornare a giocare”. Chi è positivo ed asintomatico deve restare in isolamento per almeno dieci giorni e, all’esito negativo del tampone molecolare, può tornare in campo. Stessa situazione per i positivi sintomatici, che però devono aver documentata la negatività da un test molecolare eseguito dopo almeno 3 giorni senza sintomi.
L’organizzazione di eventuali gare è permessa unicamente in zona gialla e senza la presenza di pubblico sugli spalti così com’è preclusa la possibilità agli spettatori di assistere agli allenamenti.
Negli impianti potranno accedere solo gli autorizzati, che dovranno evitare assembramenti e igienizzarsi frequentemente le mani. Ogni atleta dovrà inoltre avere una borraccia personale, evitando il più possibile contatti con gli altri.
Si tratta, in pratica, di una conferma dei protocolli precedentemente stabiliti per le attività di base e che porterà pian piano ad una ripartenza generale.
Nicolas Maranca