Situazione complicata per il calcio dilettantistico abruzzese, costretto a fermare campionati e attività, con la maggior parte dei protagonisti che si interrogano su un’eventuale ripresa e sul futuro dei dilettanti.
Ai nostri microfoni è intervenuto l’allenatore dell’Atletico Francavilla, Alessandro Segalotti. I rossoblù, prima della sospensione delle competizioni, erano scesi in campo per disputare tre incontri del girone E di Prima Categoria. Il bilancio recita 1 punto in tre partite, frutto di un pareggio con il Cugnoli (2-2) e di due sconfitte subìte per mano di Faresina e Casalincontrada (entrambe per 1-0).
L’inizio di stagione dell’Atletico Francavilla
«È stato un po’ difficile preparare gli allenamenti settimanali rispettando le regole, con la paura del virus dietro l’angolo, anche se devo dire che i miei ragazzi hanno sempre dimostrato grandissima disponibilità in ogni seduta di allenamento. Devo dire poi che abbiamo raccolto troppo poco per quello che abbiamo fatto vedere sul campo, purtroppo come sappiamo nel calcio se non la butti dentro raccogli ben poco. Però ai miei ragazzi per ora posso solo fare i complimenti per quanto dimostrato in queste prime partite. Il lavoro alla fine paga sempre».
Il presente
«L’emergenza sanitaria che stiamo vivendo ci sta facendo riprogrammare la nostra quotidianità. Anche il mondo dello sport si è fermato. Sappiamo che lo sport abitua al sacrificio ed in questo momento il miglior sacrificio che possiamo fare è quello di rispettare le regole. Per quanto riguarda l’allenamento, per ora è impossibile abbozzare un programma vero e proprio a distanza. I ragazzi per mantenersi in forma seguono schede che inoltro settimanalmente, bisogna avere consapevolezza del momento, non fare drammi ed uscirne più forti».
Aiuti economici per ripartire
«Soprattutto nel mondo dilettantistico, ora come ora, ricevere sostegni economici sarebbe importantissimo, perché secondo me le società faranno molta fatica a ripartire. Sul nostro futuro, invece, posso solo dire che siamo bloccati. Al momento non possiamo fare assolutamente nulla. Spero di arrivare a gennaio con il problema pandemia ridotto, in modo tale da poter riprendere tutte le attività in sicurezza. Giustamente, in questo momento, sono previsti protocolli stringenti che per la nostra categoria sono una limitazione ancora più importante, visto che normalmente il dilettante deve anche lavorare».
Stop al calcio giovanile
«Per i giovani, ma soprattutto per i bambini, lo stop peserà tantissimo, anche se le attività per i piccoli proseguono sempre nel rispetto delle regole».