Nella diciottesima edizione del campionato di Eccellenza, furono due le compagini ad aggiudicarsi l’approdo diretto alla serie D. Oltre al Miglianico allenato da Giuseppe Donatelli (nella foto), che chiuse la stagione al primo posto assoluto, con 68 punti all’attivo, frutto di 19 vittorie, 11 pareggi e 4 sconfitte, fu promossa, ma d’ufficio, anche L’Aquila. Provvedimento straordinario adottato dalla LND a seguito del devastante terremoto che ebbe come epicentro, per l’Abruzzo, proprio il suo capoluogo. Esentata, per ovvie ragioni, dal disputare le ultime due partite, perse entrambe per 0-3 a tavolino, la squadra rossoblù ottenne complessivamente 64 punti (19 vittorie, 7 pareggi e 8 sconfitte), chiudendo al secondo posto.
Quanto al campionato, l’avvio fu tutto del Miglianico, che dopo quattro vittorie consecutive ottenute nei primi quattro turni, fu dapprima costretto al pari ad occhiali sul campo dell’Alba Adriatica, e successivamente sconfitto (per 1-2) tra le mura amiche, per mano del Penne 1-2. Alla diciassettesima giornata, in occasione cioè dello scontro diretto, i gialloblù batterono L’Aquila col punteggio di 3-0, portandosi a +6 dalle inseguitrici dirette, ed allungando a +9 nei confronti dei rossoblù. Che però, nel girone di ritorno, cambiarono letteralmente passo riuscendo, dopo un lungo e caparbio inseguimento, ad agganciare la vetta alla 27a giornata. Ovvero quando, dopo aver espugnato per 2-1 il campo del Notaresco, riuscirono a raggiungere il Miglianico, contemporaneamente sconfitto (per 1-0) in quel di Sulmona. Nelle successive cinque partite entrambe le contendenti ottennero lo stesso bottino di punti, portandosi così a quota 64 in classifica, prima che il sisma costringesse allo stop forzata la squadra del capoluogo, che tutto ciò che ne conseguì dopo.
Al terzo posto si piazzò invece neopromosso San Nicola Sulmona, che poi, nei play off, ebbe la meglio con questi risultati. Semifinali: Penne-San Nicola Sulmona 0-1; San Nicola Sulmona-Penne 2-1; San Nicolò-Castel di Sangro 0-0; Castel di Sangro-San Nicolò 1-0; finale (sul neutro dello stadio “Piccone” di Celano): San Nicola Sulmona-Castel di Sangro: 1-0 , con gol, nei tempi supplementari, di Maurizio Tacchi. Gol che regalando il secondo posto (in realtà sarebbe stato il terzo, dietro le due già citate capolista) agli ovidiani, schiuse loro l’accesso alla successiva fase nazionale. Terminata praticamente sul nascere, per mano degli isolani del Selargius: che dopo aver ipotecato sin dall’andata, con un perentorio 3-0 esterno, il passaggio del turno, lo ottennero accontentando si di pareggiare (per 0-0) il successivo return-match, disputato in Sardegna. Selargius che alla fine festeggerà la promozione in serie D, aggiudicandosi anche la doppia finale (2-0 e 0-0 i risultati) giocata contro la Civitanovese.
Nella parte bassa della graduatoria, invece, le condannate furono il Lauretum (ultimo, con 24 punti all’attivo), seguito dal Guardiagrele (terz’ultimo, ma poi ripescato) e dal San Salvo(quint’ultimo e penalizzato di un punto). Questi, nel dettaglio, i risultati scaturiti dai play-out: Spal Lanciano-San Salvo 0-0; San Salvo-Spal Lanciano 0-2; Guardiagrele-Vis Teate Ripa Teatina 0-1; Vis Teate Ripa Teatina-Guardiagrele 4-2.
Il capocannoniere di quella edizione fu il bomber del San Nicola Sulmona Fabio Lalli, a segno 19 volte, mentre l’edizione della Coppa Italia fu vinta, sul campo neutro di “Fonte dell’Olmo”, a di Roseto degli Abruzzi, dall’Aquila (alla sua terza finale consecutiva), impostasi per 2-0 proprio sul Miglianico, grazie alle reti di Villa e Cicotello.
Quanto poi al cammino che portò alla suddetta finale, ecco i risultati in precedenza conseguiti dagli Aquilani. Triangolare primo turno: L’Aquila-Montorio 88 2-1; Montorio 88-San Nicolò 3-3; San Nicolò-L’Aquila 1-1; triangolare secondo turno: Castel di Sangro-Alba Adriatica 1-2; L’Aquila-Castel di Sangro 2-0; Alba Adriatica-L’Aquila 0-2. Questo, invece, il percorso espletato dal Miglianico. Triangolare primo turno: San Nicola Sulmona-Vis Teate Ripa Teatina 0-0; Miglianico-San Nicola Sulmona 3-0; Vis Teate Ripa Teatina-Miglianico 1-1; triangolare secondo turno: Lauretum-Miglianico 0-1; Guardiagrele-Lauretum 1-1; Miglianico-Guardiagrele 1-0.
In virtù di tale affermazione, L’Aquila approdò alla fase nazionale della Coppa, eliminando, al primo turno e nel doppio confronto, i molisani del Termoli: pareggio in trasferta per 1-1 e vittoria per 2-0 al “Fattori”; nei quarti di finale i rosso-blù avrebbero dovuto affrontare il Pomezia, ma a causa dei sopraccitati e tragici eventi del 6 aprile, persero entrambe le partite a tavolino. Ad aggiudicarsi quindi il trofeo furono i pugliesi della Virtus Casarano, impostisi per 4-0 nella decisiva finale contro gli umbri del Castel Rigone, disputata nel consueto scenario dello stadio “Flaminio” di Roma.
I NUMERI. Maggior numero di punti: Miglianico (68); minor numero di punti: Lauretum (24); maggior numero di vittorie: Miglianico e L’Aquila (19); minor numero di vittorie: Lauretum (4); maggior numero di sconfitte: Guardiagrele, Spal Lanciano e Lauretum (18); minor numero di sconfitte: Miglianico (4); maggior numero di pareggi: Pineto (18); minor numero di pareggi: L’Aquila e San Nicolò (7); migliore media punti: Miglianico (2); peggiore media punti: Lauretum (0,70); miglior attacco: Cologna Paese (54 reti); miglior difesa: Castel di Sangro (22 reti); peggior attacco: Guardiagrele e Spal Lanciano (26 reti); peggior difesa: Spal Lanciano e Lauretum (54 reti); migliore differenza reti: Miglianico +26; peggior differenza reti: Spal Lanciano -28.
Roberto Altorio