Anche l’edizione numero quattordici del massimo campionato regionale fece registrare una sorta di rivinciata immediata. A beneficiarne, stavolta, fu la Renato Curi Angolana di Attilio Piccioni (nella foto), che ad un anno esatto dal beffardo epilogo della stagione precedente si prese la sua rivincita. Centrando la promozione diretta in serie D grazie al primo posto conquistato con 72 punti all’attivo, frutto di 21 vittorie , 8 pareggi e 5 sconfitte, ed una differenza reti di + 26. Alle spalle dei nerazzurri si piazzò la neopromossa Atessa, staccata di una sola lunghezza rispetto ai pescaresi, per i quali, al contrario della volta precedente, l’ultima di campionato si rivelò una giornata tanto decisiva quanto favorevole. Fu infatti l’Atessa a giocarsi il match-point, pareggiando (per 1-1) la sfida contro un Francavilla che non aveva più nulla da chiedere al campionato. Risultato, questeo, che unito al successo in rimonta centrato, ai danni del Penne, dalla RC Angolana (al vantaggio vestino di Parmigiani, risposero infatti D’Isidoro e Rachini) permise, come detto, alla compagine pescarese di scavalcare in vetta la rivale diretta, ottenendo l’immediato salto di categoria.
Da segnalare come, da questa stagione in poi, la disputa dei play-off sarà subordinata a nuove regole, relative ai punti di distacco tra le varie candidate. Non a caso, proprio in quest’annata, a causa delle distanze esistenti tra seconda e quinta e tra terza e quarta, non si disputarono le semifinali, ma solo la doppia finale, che vide prevalare (con un doppio 2-0) i vestini (terzi) a scapito della vice-capolista Atessa.
Vestini ammessi dunque nella fase nazionale (come nella passata stagione), il cui primo turno li vide superare senza problemi l’Almas Roma, battuta sia all’andata (per 2-0, ed in trasferta), che al ritorno, con un rotondo 3-0. In finale, invece, l’avversaria di turno fu la Benacense, che dopo aver strappato un prezioso pari ad occhiali in terra abruzzese, fece harakiri la settimana successiva, perdendo per 2-1 il return-match disputato a Riva del Garda. Risultato che riportò, dopo diverse stagioni, il Penne in serie D.
In coda alla graduatoria, invece, furono due le compagini a lasciare la categoria direttamente: il Casoli (ultimo a quota 18) e la matricola Scerne di Pineto (penultima con 20 punti all’attivo), condannata dall’abissale distacco (-20) accumulato nei confronti del Montereale (quint’ultimo), slavo senza dover passare per i play-out. Che determinarono, di conseguenza, una sola retrocessione: quella del Luco dei Marsi, a seguito dei seguenti risultati: Pianella–Luco dei Marsi 0-0; Luco dei Marsi–Pianella 0-1.
Quanto poi al capocannoniere di quella edizione, in cima alla classifica marcatori si piazzò l’attaccante esterno dell’Atessa Giuseppe Soria (21 reti al suo attivo), mentre ad aggiudicarsi Coppa Italia fu il Montesilvano. Per il secondo ed ultimo anno la finale si disputò tra andata e ritorno, e vidi gli adriatici superare il Penne sia nella sfida di andata, vinta in trasferta col punteggio di 2-0, sia in quella di ritorno: 1-0 lo score.
Approdato nella successiva fase nazionale ed inserito in un triangolare completato dall’Alba Durazzano Sant’Agata e dal Campobasso, i neroverdi abruzzesi persero entrambe le partite: per 3-0 in Campania 3-0, e di misura (0-1) anche la sfida casalinga contro i molisani, abbandonando prematuramente la competizione, che sarà poi vinta dalla formazione lombarda della Colognese.
I NUMERI. Maggior numero di punti: Renato Curi Angolana (71); minor numero di punti: Casoli (18); maggior numero di vittorie: Renato Curi Angolana (21); minor numero di vittorie: Scerne di Pineto e Casoli (3); maggior numero di sconfitte: Casoli (22); minor numero di sconfitte: Atessa (4); maggior numero di pareggi: Francavilla e Montereale (16); minor numero di pareggi: Renato Curi Angolana e Pianella (8); migliore media punti: Renato Curi Angolana (2,08); peggiore media punti: Casoli (0,52); miglior attacco: Renato Curi Angolana e Atessa (56 reti); miglior difesa: Atessa e Pescina (25 reti); peggior attacco Casoli (20 reti); peggior difesa: Scerne di Pineto (63 reti).
Roberto Altorio