Si chiude un capitolo ricco di soddisfazioni, successi e traguardi per l’Acqua e Sapone. È l’alba di un cambio dirigenziale da molti accennato nelle ultime settimane, che ora è realtà. Lo scrive, in una lettera circolata sui social, Paolo Vellante, volto storico e da sempre legato alla famiglia montesilvanese che ha cambiato il calcio locale portando avanti un importante progetto di lunga durata.
La lettera di Paolo Vellante
Credo proprio che questa volta ci siamo davvero. All’alba del ventiduesimo anno di attività dobbiamo dire basta, perché una delle nostre linee guida è stata sempre la consapevolezza di ciò che avremmo potuto fare, senza false illusioni ma con tanto lavoro ed oggi, in rispetto del nostro modo di essere e di pensare, siamo costretti a farlo. Mamma mia quante risate, quante emozioni dalla terza categoria alla massima serie del calcio abruzzese, sempre in punta di piedi, senza alzare i toni, ma solo con una voglia esagerata (anche troppo) di tifare per i nostri colori, per la nostra famiglia verde oro.
Incontrare dopo diversi anni i ragazzi che hanno vestito la nostra maglia e sentirli parlare di noi con orgoglio e spirito di appartenenza, mi fa pensare che probabilmente qualcosa di buono è stato fatto. Si, perché solo chi ha fatto parte della nostra famiglia, può capire ciò che sto dicendo e ne vado orgoglioso. Vorrei ringraziarvi tutti ad uno ad uno, ma chi mi conosce sa benissimo che con i nomi ho un rapporto conflittuale e per non far torto a nessuno, eviterò di elencarli. Sono fiero di ciò che abbiamo costruito in silenzio, con il lavoro, con la consapevolezza di aver avuto negli anni e di avere ancora oggi uno staff di persone splendide che hanno sposato in pieno la nostra filosofia, che è sempre stata quella di preparare i nostri ragazzi a diventare prima uomini e poi magari calciatori.
Certo che in questi anni ne abbiamo avute di batoste sportive, però fortunatamente sono stati molti più i successi e le soddisfazioni, dal più piccolo dei nostri ragazzi fino ai più grandi della prima squadra. Abbiamo girato la nostra splendida regione in lungo ed in largo, arrivando in posti che credevamo non potessero esistere, il solo ricordo mi riempie il cuore. Abbiamo compiuto imprese calcistiche laddove squadre molto più blasonate di noi non sono mai riuscite, abbiamo vinto quando ci davano per spacciati, qualcuno addirittura ci definiva ridicoli e noi queste persone come potremmo non ringraziarle!? Sono state il nostro dodicesimo uomo in campo. Grazie infinitamente!!!
Un nome solo, però, lasciatemelo fare! Lo voglio ringraziare per tutto ciò che, ancora oggi, dopo tutti questi anni rappresenta: Vincenzo Vellante, mio padre, un uomo unico e mi fermo qui perché non basterebbero mille aggettivi per descriverlo, ma sono certo che chi ha il privilegio di conoscerlo sicuramente concorderà con il mio pensiero. Sono convinto che la famiglia verdeoro abbia trovato un piccolo posticino nel cuore di ognuno di voi, e come siamo arrivati, così in punta di piedi vi salutiamo e vi diciamo GRAZIE