L’ospite della nuova puntata di “ACD – A Casa di” è l’attaccante dello Spoltore, Luca Sparvoli. La punta azulgrana, autore di 5 gol in stagione prima dello stop (quattro in campionato ed uno in Coppa), si è raccontata nella video intervista soffermandosi sulla sua passione per questo sport: «È iniziato tutto da bambino quando ho incominciato a dare un calcio al pallone in giardino o in casa. Passando dal settore giovanile della Renato Curi Angolana al Pescara, ho capito che la cosa si era fatta seria e che stava diventando un lavoro a tutti gli effetti».
Sparvoli, che da due anni milita nello Spoltore dopo una prima parentesi nella stagione 2017/18, ci ha parlato del suo rapporto con la città e con la squadra: «Con Spoltore c’è un legame di lunga data, poiché il mio bisnonno Ulderico De Cesaris (Capitano 18° reggimento fanteria “Acqui”, a cui è stata conferita anche la Medaglia d’Oro al Valor militare, ndr) è nato proprio qui ed è un personaggio molto conosciuto in città. Inoltre, da piccolo ho vissuto con la mia famiglia per molti anni a Spoltore. Per quanto riguarda la società, invece, ho un rapporto molto bello e sincero. I componenti della dirigenza sono tutte persone serie, genuine e alla mano, con le quali condivido una passione sfegatata per questo sport. Di conseguenza, non posso che trovarmi bene con loro e con l’ambiente».
Il calciatore dello Spoltore è intervenuto sul tema caldo del momento (la ripartenza del campionato di Eccellenza) e sulla stagione della sua squadra prima della sospensione del torneo, in cui gli azulgrana hanno raccolto quattro punti in otto giornate e cambiato allenatore (Fabio Tiberi sostituito da Alessandro Del Gallo): «Quando finisce un ciclo importante, come quello iniziato con Donato Ronci, e ne inizia uno nuovo non si può pretendere che i risultati arrivino immediatamente. Il calendario non ci ha aiutato in questo, facendoci incontrare nelle prime giornate le tre pretendenti alla vittoria finale (L’Aquila, Chieti e Avezzano, ndr). A questo c’è da aggiungere anche un po’ di sfortuna: con l’Avezzano e con il Chieti siamo stati riacciuffati nei minuti finali, mentre nella trasferta a Lanciano abbiamo avuto almeno 10 palle gol che non abbiamo sfruttato. Un insieme di fattori che non hanno aiutato una squadra molto giovane, composta da tanti 2002 e 2003».
Andrea Spaziani