Ipotesi che si susseguono per far riprendere le attività in modo definitivo, con la LND che ha detto la sua. Stop a tutte le attività nazionali cui si arriva dopo le fasi regionali (clicca qui), la soluzione sperata da diversi comitati territoriali, tra cui l’Abruzzo, come confermato da Ezio Memmo ai microfoni di ACD qualche settimana fa.
4 dicembre, forse
Data, questa, indicata dalla Federazione Nazionale per la possibile ripartenza delle sedute di allenamento e poi dei recuperi. Una linea fin troppo ottimistica, poiché molti comitati sembrano allineati alle scelte di Lombardia e Veneto, che hanno dato appuntamento al 2021 con tutte le attività in ripresa a gennaio per poi dare spazio al regolare svolgimento delle competizioni a febbraio.
Una data, quella del 4 dicembre, che sarebbe la prima utile dopo il termine del Dpcm in attuazione, ma sarà una strada percorribile solo se la curva epidemiologica sarà in netto calo. Al momento, queste condizioni non sembrano esserci e sono le stesse società a predicare calma.
Oltre il 30 giugno
Altra scelta che fa sorridere i comitati territoriali. Infatti, sarà possibile, se necessario, protrarre le manifestazioni anche oltre la data di fine giugno, non essendoci più la pressione delle scadenze nazionali. Per l’Abruzzo è un altro elemento significativo. Si può ipotizzare, ad esempio, la disputa di tutte le giornate come da calendario, anche pensando di ripartire a metà gennaio o inizio febbraio. L’importante, a quella data, sarà aver fatto giocare tutti i recuperi, così da dare alle squadre la stessa condizione di ripresa. In tal modo, si eviterà quella rivoluzione totale di format che non tutti vogliono affrontare nel movimento.
Realismo
Bisogna fermarsi a riflettere sulla condizione generale anti-contagio. Vero che l’attuale Dpcm ha scadenza per inizio dicembre, ma se l’andamento della diffusione del coronavirus non dovesse offrire i risultati sperati, lo stesso verrebbe automaticamente prorogato o, ipotesi che nessuno vorrebbe affrontare, sostituito con norme ancor più stringenti. Tutto, insomma, dipende adesso dal Comitato abruzzese, senza perdere di vista quelli che sono i dettami del Governo.
Foto di copertina di Edoardo Busti da Unsplash
Nicolas Maranca